Casa Azul è parte di un’indagine socio-visiva sulle storie di vita di cinque donne trans imprigionate in uno dei penitenziari maschili di Città del Messico.
Il progetto mostra il processo di costruzione identitaria e le pratiche corporali di queste persone i cui corpi sono considerati doppiamente abietti sia per la loro identità sia per la condizione d’isolamento. Obbligate a indossare abiti blu, come tutti i detenuti, queste donne chiamano la prigione ‘la casa blu’, alludendo anche alla costrizione provata nei loro corpi maschili.
In un carcere maschile è proibito avere oggetti femminili, ma attraverso la pratica della corruzione le detenute riescono a contrabbandare alcuni pochi oggetti che diventano così per loro degli strumenti di resistenza identitaria in un ambiente che impone loro la mascolinità.
Un manuale di biologia degli anni ’90, trovato dall’autrice in un’aula della prigione, ha poi innescato nel lavoro un parallelismo con le scienze biologiche che riconoscono la cellula come l’unità base della vita. La procedura generale di colorazione con ematossilina ed eosina usata in istologia rende i campioni di tessuto di colore rosa; così, alle fotografie stampate in cianotipia – un’antica tecnica di stampa, caratterizzata dal colore blu di Prussia – sono state abbinate delle fotografie al microscopio di cellule prostatiche sane trattate in rosa. Se il blu evoca l’apparenza e l’identità imposta, il rosa si riferisce all’interiorità, all’essere e all’autodeterminazione.
La riduzione a due colori, oltre a richiamare un vecchio stereotipo di genere, da un lato consente di raccontare in modo diretto ed essenziale la divisione e lotta interiore provata dalle detenute. Dall’altro pone implicitamente alcune domande allo spettatore, sulla possibilità di poter semplificare, spiegare ed etichettare gli individui e le loro vite con soli due colori.
Casa Azul è un progetto complesso, che sarebbe riduttivo chiamare fotografico, fatto di molte fasi e approcci: il momento degli incontri con le detenute, volto a stimolare in loro la voglia di raccontare le loro storie drammatiche; la fase più specificatamente fotografica con la realizzazione dei ritratti delle donne e gli still life degli oggetti femminili e con i processi di stampa in camera oscura; il lavoro narrativo e grafico per riuscire a esprimere e sintetizzare la ricerca in un libro; infine la fase di divulgazione del progetto, sempre viva e costante grazie all’attenzione dell’autrice per le questioni di sociali.
Giulia Iacolutti con Casa Azul vuole raccontare la storia di lotta coraggiosa e continua che queste persone devono quotidianamente affrontare per poter essere quello che sono: donne; una storia di lotta che seppur riferita ad una minoranza e a degli ‘ultimi’ può assumere valenza universale.
Fotografie, concept, testi: Giulia Iacolutti
Lettere originali: América, Martina, Frida, Gabi
Ricerca sociologica: Chloé Constant
Traduzione: Erika Ruíz Vitela
Revisione traduzione: Paola Cuffolo
Editori: the(M) éditions (Francia), studiofaganel (Italia), giugno 2019
Stampa: Grafiche Filacorda, Udine
Carte: Fedrigoni Cotton Wove White 120 g, Reflex Sixties 60 g
Pagine: 92 + booklet 12 pagine
Dimensione: 17 x 25 cm
Tiratura: 460 trade edition + 40 special edition con una cianotipia originale numerate da I a XL
Lingue: Spagnolo, Inglese
ISBN: 979-10-95424-12-3 [Francia]
ISBN: 978-88-943821-5-0 [Italia]
Prezzo: € 55 trade edition, € 250 special edition
Trade edition poche copie disponibili
Biblioteche, Collezioni: Biblioteca Statale Isontina, Gorizia; Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea, Roma; Protest in Photobook collection, Italia; Artphilein Library, Lugano; La Fabrica – Photo Espana, Madrid; Folio- Centro de la Imagen, Città del Messico; The Photo Museum Maribor, Maribor (Slovenia); Gabriela Cendoya Bergareche collection (Spagna), Rencontres d’Arles library- École nationale supérieure de la photographie, Arles (Francia), OstLicht Gallery Library, Vienna, Biblioteca Felifa 2021
Premi: Premio Marco Bastianelli 2020, miglior libro d’artista, Photobook Maribor 2020, finalista – menzione d’onore, International Photobook Award Felifa 2021, finalista
Esposizioni: Castelnuovo fotografia 2020, Photobook Maribor 2020, Copenaghen Photo Festival 2021, Charta Festival 2021, Incadaques Photo Festival 2021, Somos Felifa 2021, Argentina
Press Review
PHROOM: https://phroommagazine.com/giulia-iacolutti/
Protest in photobook: https://www.protestinphotobook.com/post/casa-azul
Deadbeat Club: https://deadbeatclubpress.com/blogs/favorite-photobooks-2019/photobooks-of-note-2019-micamera
Vogue Italia: https://www.vogue.it/fotografia/article/casa-azul-giulia-iacolutti
The Mammoth Reflex: https://www.themammothreflex.com/mostre-fotografiche/2019/07/12/fotografia-casa-azul-di-giulia-iacolutti-in-mostra-a-gorizia/