In tutto il mondo, fino a 70 milioni di persone soffrono di anoressia, bulimia o alimentazione incontrollata. Le persone colpite sono di ogni genere, aspetto ed età. La ricerca conferma che le giovani donne e ragazze nelle nazioni industrializzate hanno un rischio più alto di essere colpite. Uno su dieci, secondo l’attuale ipotesi, sperimenterà un disturbo alimentare almeno una volta nella vita. Tuttavia, le fonti e gli effetti di questa malattia sono ancora altamente stigmatizzati, prudenti ed esclusi dal discorso sociale. In I want to disappear, 20 giovani donne condividono intimamente le loro testimonianze con lo spettatore. Come ci si sente? In che modo questo conflitto è legato alla propria identità (sessuale), e perché il controllo del proprio corpo aiuta qualcuno a sentirsi ‘meglio’, anche solo per un breve periodo? Nel complesso forniscono una visione sorprendente dei conflitti personali, delle rotture e delle insicurezze che stanno alla base di questa malattia. Molto presto viene rivelata una nuova prospettiva: i disturbi alimentari non sono mai un segno di debolezza. E uno non è affatto solo con essi.