Pubblicato nel 1963, questo libro è la prima pubblicazione di Sergio Larrain, che presto diventerà un’opera fondamentale per la fotografia cilena e latinoamericana. Pubblicato nella collana Cadernos Brasileiros, in collaborazione con il poeta e addetto culturale dell’ambasciata brasiliana Thiago de Mello, mostra sottilmente, attraverso 44 pagine, la visione della fotografia di Larrain. Per la prima volta Sergio Larrain considera il suo lavoro da un punto di vista teorico. ‘Quando rivolgo lo sguardo verso l’esterno, in realtà sto cercando dentro le immagini; Posso solo materializzare quel mondo di fantasmi quando vedo qualcosa che risuona dentro di me. La realtà visibile, la radice dello sforzo fotografico, è anche una delle interazioni rettangolari dei vertici: il rettangolo in mano (la fotocamera), Io cerco la geometria. Fotografia: quello (il soggetto), reso geometricamente.’. Questa definizione, costruita come un sillogismo e con un cenno all’haiku, esprime lo spirito propulsore che sarebbe riapparso nei suoi scritti filosofici.