‘Conoscevo la casa di Dennis Severs al 18 di Folgate Street da almeno dieci anni quando ho scattato queste fotografie. Il suo proprietario originale, Dennis Severs, che non ho mai avuto la possibilità di incontrare, doveva essere una personalità incredibilmente vivace con una profonda immaginazione. Vedo alcuni degli interessi che avremmo condiviso, non ultimo il reciproco apprezzamento per gli interni d’epoca. Secondo Walter Benjamin, l’interno rappresenta l’universo per un privato; un mondo ‘in cui le cose sono liberate dalla fatica di essere utili’. In effetti, utilità e praticità sono concetti largamente estranei alla casa di Dennis Severs, e all’arte in generale. Eppure basta affacciarsi da una delle finestre della casa affacciata sui grattacieli di vetro e acciaio della City, per ricordare alcune realtà opprimenti della vita contemporanea. La misteriosa atemporalità degli interni di Severs, che sono costituiti non solo da innumerevoli manufatti accuratamente disposti in singole stanze che rappresentano ciascuna un periodo storico leggermente diverso, ma anche da vari odori e suoni, che insieme provocano un completo disorientamento dei sensi. Non c’è dogmatismo, però, e nessun desiderio di accuratezza storica, solo l’atmosfera effimera di un sogno che ti trasporta in un momento non specifico.
Le fotografie di questo libro sono il risultato delle mie visite alla casa di Dennis Severs. Sono profondamente personali, ma tentano anche di parlare dell’esperienza universale della solitudine, dell’immaginazione e della bellezza. Soprattutto, rendono omaggio alla solitudine di un lettore assorto in un libro; e a tutti i viaggiatori che non lasciano mai le loro camere da letto.’