Cadere in disgrazia, addormentarsi, rimanere incinta, allinearsi o sfaldarsi: cadere è un atto insieme comico e tragico, pieno di smarrimento e di abbandono volontario, un atto ripetuto per tutta la vita. Riflettendo su situazioni personali di lutto e nuova vita, la coreografia della caduta di Gabby Laurent è uno spazio per l’autoriflessione, consentendo al suo corpo di cedere ripetutamente alla gravità e creare uno spazio visivo per contemplare il tempo, il destino e le circostanze.
Che cos’è cadere? Il vocabolario idiomatico a cui Laurent attinge suggerisce un fallimento di qualche tipo, una mancanza di controllo e compostezza, che siamo portati a credere sia poco femminile e sconveniente. Attingendo al linguaggio visivo delle pratiche femministe e performative, Falling esplora l’abbandono dell’autocontrollo e l’abbraccio del destino. Tuttavia, scavando più a fondo, scopriamo che c’è un elemento contraddittorio nelle immagini di Laurent; perché se la caduta è essenzialmente accidentale, le performance sovversive e intenzionali di Laurent catturano un momento di controllo, piuttosto che la sua perdita.
C’è una sequenza impressionante di fotografie che mostrano l’artista che si alza precariamente da una serie di blocchi di partenza mentre è incinta. Ci sono gli onnipresenti calzini che scivolano sulle scale e la drammatica caduta da una bicicletta. Altri momenti più piccoli catturano il corpo di Laurent in pura caduta libera, sospeso all’interno di una rete fotografica di grana e sfocatura, liberata dal paesaggio. Momenti e gesti diversi vengono invertiti, intrecciati, ripetuti o contraddetti all’interno delle sequenze staccate e interrotte del libro, invitandoci a considerare il nostro rapporto con le diverse esperienze quotidiane che ci investono e suscitano reazioni: una tremolante processione di emozioni alla Muybridge e stati d’animo. Ogni gesto suscita la stessa risposta dello spettatore: il brusco respiro quando assistiamo a uno sconosciuto cadere per strada. Ma più che semplici atti comici di fallimento, il lavoro di Laurent rappresenta ugualmente un gesto di sfida, poiché l’artista inevitabilmente si rialza e si rispolvera.