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Creato in due settimane per le strade di Atene, “Dear Kairos” è una lettera alle considerazioni del tempo dell’antica Grecia. Lo spettatore è invitato a considerare il Kronos, lo scorrere lineare, meccanicistico e determinato del tempo dell’orologio e del calendario, e il Kairos, il tempo fortuito, opportunistico e sconfinato. Attraverso l’uso di scene ripetute e un’attenta sequenza, ‘Dear Kairos’ chiede allo spettatore di considerare momenti carichi di significato che possono essere attraversati e abbracciati per distinguere, come scrive Frank Kermode, “tra mera cronicità e tempi che sono concordanti e pieno”, evitando ciò che è fisso e facile da classificare, cercando invece di abbracciare una sconfinata mancanza di inizio o fine.
“I momenti di serendipità e fantasia di Kairos sono un invito ad abbracciare ciò che sbaglia nel meno distinguibile. Non possiamo pianificare o sapere quale sarà il risultato creativo, forse non abbiamo nemmeno il linguaggio per descriverlo in anticipo, ma l’atto fotografico consente non solo alle immagini di prendere la forma del loro autore, ma anche alla pratica di farle influenzare il fotografo. Se rimuovi la necessità che le immagini siano perfette, il subconscio può respirare, le immagini sono libere di riflettere onestamente il nostro io interiore imperfetto e incompleto. _Simon Bray
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Description
fotografie: Simon Bray
editore: Skinnerboox, 2023
dimensione: 16,5 x 24 cm
pagine: 128
edizione: 1
ISBN: 978-88-94895-65-0