Tra il 2022 e il 2024, Alec Soth ha visitato venticinque programmi d’arte universitari negli Stati Uniti. Advice for Young Artists comprende le opere che ha realizzato lì. Il titolo – forse come le visite stesse – è fuorviante: più che saggezza o guida, Soth offre una riflessione spigolosa e irrisolta sul fare arte nelle diverse fasi della vita e sulle relazioni tra fotografia, tempo e invecchiamento. Le fotografie qui spaziano da studi formali che evocano l’aula scolastica a opere più indisciplinate di autoespressione. Messe in scena ambigue, forme trovate e ritratti lirici sono intervallati da citazioni gnomiche e credi incompiuti scarabocchiati su Post-it. Tra gli studenti, lo stesso Soth appare a intervalli, un saggio incerto in mezzo a loro.

Ispirato alle ultime Polaroid di Walker Evans, quest’ultimo corpus di lavori rivela una nuova espansione della pratica di Soth e un nuovo punto di vista, vent’anni dopo la pubblicazione del suo primo libro. Ricordando l’idea di Broken Manual, utilizza un formato didattico come una copertura spuria per l’introspezione e la provocazione. Più che uno studio dell’esperienza del giovane artista, si tratta di una resa dei conti con la prospettiva di diventare vecchio.