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Ctonio — Alessandra Calò

75,00

In questa serie fotografica realizzata nella straordinaria cornice del Mediterraneo, l’artista Alessandra Calò tenta ancora una volta – in maniera poetica ed evocativa – di usare il mezzo fotografico come strumento per documentare sì lo stato dei luoghi ma soprattutto per scavare nella memoria e far leva sulla necessità di re-instaurare quel legame ancestrale che lega l’uomo alla natura. Non a caso il titolo del progetto Ctonio ci accompagna in una dimensione dove il dialogo con il luogo non può prescindere da una riflessione sull’identità.
L’importanza rivestita dalla natura – oggi più che mai percepibile nel paesaggio mediterraneo contemporaneo – porta l’artista ad interrogarsi sulla storia che si cela dietro le infinite espressioni che essa offre allo sguardo, nel tentativo di riappropriarsi degli spazi generati dall’uomo.
Nel secolo scorso le politiche economiche hanno incentivato l’occupazione e lo sfruttamento dei territori, cancellando progressivamente gran parte dei tratti caratteristici della zona mediterranea per delinearne dei nuovi. Le rapide trasformazioni del territorio hanno prodotto l’immagine attuale di un paesaggio ‘cavo’, caratterizzato da aree deturpate per lo sfruttamento della materia prima: la pietra calcarea (calcarenite).
Partendo dal presupposto che l’uomo è sempre stato abituato a vede la Natura dal punto di vista del profitto, ci rendiamo conto che raramente egli si accorge del rapporto che sussiste con la complessità dell’ambiente di cui è parte. Egli è pertanto incline a credere che la natura si addomestichi sfruttandola per trarne beneficio finché ce ne sia vantaggio.
Alla fine degli anni ‘50 il fenomeno della migrazione verso luoghi meno ostili e lavori più proficui ha portato lo spopolamento di vaste aree e la popolazione è stata letteralmente sostituita da una importante presenza selvatica, che si è riappropriata dello spazio, ristabilendo quell’ecosistema complesso e autosufficiente che solo l’enigmatica legge della Natura poteva ristabilire.
Lo spazio che un tempo è stato “crocevia e luogo di pianificazione” oggi si rigenera e restituisce – nella ricchezza della sua vegetazione – la memoria sedimentata di chi lo ha abitato e reso luogo unico nel suo genere.
Il giardino ipogeo diventa così la porta simbolica attraverso cui far passare la pratica artistica: lo studio morfologico e antropologico del territorio, il ritrovamento di antiche specie vegetali autoctone, ci danno conferma dell’esistenza di un antico legame sopito ma mai spezzato, che conserva ancora il calore tra le pietre battute dal sole e l’assordante silenzio della natura selvaggia.

Ctonio è un libro d’artista ispirato alle antiche tavole ottocentesche.
All’interno sono presenti 12 inserti fotografici, rielaborati – e per questo unici – con intervento manuale da parte dell’artista.
La scelta stilistica ed i colori del libro fanno riferimento alla storia che esso racconta: un isola del Mediterraneo dove la pietra, la terra e la natura umana si mescolano con fatti, leggende, possibili verità e mitologie lontane.
Il contributo letterario è a cura di Marilena Renda.

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Description

Fotografie: Alessandra Calò
Testi: Marilena Renda
Concept: Alessandra Calò, Marco Faganel, Sara Occhipinti
Editing: Sara Occhipinti
Design: Andrea Occhipinti
Editore: studiofaganel, 2024

Dimensione: 21,5 x 28,5 cm
Pagine: 56
Stampa: Poligrafiche San Marco, Cormons
Carte: Satogami Indigo Blue 116 g, Fedrigoni Woodstock Camoscio 170 g, Fedrigoni Arena Extra White Smooth 70 g
Tiratura: 300 trade editions numerate e firmate
ISBN: 978–88-946628-9-4