I Cartacei rappresentati in questa serie sono delle creature immaginarie e immaginate dall’artista. La loro esistenza, stavolta, non cerca similitudine con il mondo animale o vegetale come in precedenti e ben note metamorfosi di Kusterle, ma è sancita di per sè: queste figure sono state generate dalla carta.
Attraverso questa serie Kusterle manifesta le sue visioni, ma racconta e svela anche il lavoro che egli ha compiuto per realizzare ogni singola immagine.
Questo lavoro ripristina un certo equilibrio tra digitale – le fotografie delle figure sono recuperate dall’archivio e rielaborate – e cartaceo – ogni immagine ha alla base una sovrapposizione di scansioni di carte. Queste ultime, parte della collezione dell’artista, sono: libri antichi, documenti, carte di archivi, di laboratorio di restauro, di recupero, etc. Tutte caratterizzate da non purezza, mancata o non corretta conservazione, presenza di numerosi e complessi segni del tempo (aloni e ingiallimenti, strappi, macchie, lacerazioni).
In Cartacei c’è anche un equilibrio tra figura e sfondo, entrambi sono il soggetto delle fotografie, sono fatti della stessa materia prima e presentano le stesse imperfezioni. Così seppur dalle sembianze divine e mitologiche queste figure presentano una evidente nota di umanità.

Il libro è concepito come una cartella contenente le immagini in singoli fogli, a ricordare un cassetto o una scatola di ricordi, vecchie fotografie o altri tipi di documenti. Ogni fotografia di ogni cartella, nell’intento di voler rappresentare la diversità di evoluzione e deterioramento nel tempo, è trattata da Kusterle manualmente utilizzando diverse tecniche di invecchiamento della carta.

Così non esiste non solo un libro uguale ad un altro, ma anche ogni sua singola pagina. In ogni cartella tutte le immagini sono poi avvolte in un pezzo di carta di recupero, la stessa che l’artista ha utilizzato per creare lo sfondo delle fotografie della serie. Infine ogni cartella, e ogni immagine, sono caratterizzate dall’uso di timbri per la titolazione e la numerazione, richiamando il mondo degli archivi della carta da cui la ricerca ha preso ispirazione.