La prima monografia del leggendario fotografo Toshio Shibata con Deadbeat Club è una vera collaborazione tra artista ed editore. “Sento che questa è una nuova interpretazione di come ho spostato il mio soggetto dalla notte al giorno”, dice del libro. “Sembra persino una specie di destino.” È un destino gradito per i numerosi ammiratori e collezionisti di Shibata, poiché queste 70 fotografie in bianco e nero sono state realizzate tra il 1980 e il 1988 e sono rimaste in gran parte inedite e mai viste per circa 35 anni.

Il concetto strutturale è apparentemente semplice: una progressione attraverso una sequenza di fotografie notturne in una serie di immagini realizzate durante il giorno, ma – come sempre con Shibata – nulla è così semplice come sembra a prima vista. Le intense fonti di luce, sia interne che esterne, rendono le scene notturne ancora più strane di quanto sarebbero se avvolte dall’oscurità. Per quanto riguarda le immagini diurne, pesanti masse di terra e pietra costruite servono a radicarci in un mondo che è tutt’altro che luminoso e arioso. E nel perno tra il giorno e la notte si trova un tunnel di presagi che sussume sia il luminoso che l’oscuro.

Come suggerisce il titolo Day For Night, è nella macchina da presa di Shibata che la luce e l’oscurità si scambiano i ruoli. “Il titolo dà un altro livello al libro”, dice. “Conoscevo quella tecnica fin dalla mia infanzia guardando ‘Rawhide’ in TV, ma fino ad ora non avevo mai visto il mio lavoro con un tale occhio”. Il risultato è un libro che confonde le aspettative, non solo per i suoi spettatori, ma anche per il suo autore.