Deceitful reverence è una presentazione eccezionale dei meandri della trasformazione interna umana. Igor Pisuk ci guida attraverso il doloroso processo di uscire dalla dipendenza da alcol, scoprire un nuovo sé, affrontare la realtà circostante, cercare la vicinanza di un altro uomo e, infine, trovare l’amore. Il tutto è impreziosito da fotografie insolitamente suggestive, che mostrano la natura umana senza imbarazzo. Il processo affrontato da Pisuk era una terapia specifica e dirigere l’obiettivo della macchina fotografica su se stesso era un sostituto dell’alcol: ‘La fotografia mi ha permesso di esprimere il caos che era nella mia testa, nominare emozioni e stati diversi, osservare la solitudine, l’alienazione che mi accompagnava, amore, tutti i tipi di paure e speranze’, dice l’autore del libro. ‘Deceitful reverence è una registrazione fotografica di visioni, emozioni, sogni, incubi così come l’esperienza degli elementi più semplici della realtà in modo organico, intenso, semi-magico. I mondi dei sentimenti interiori si mescolano qui con quelli esteriori, plasmando e influenzando i primi.’ Il libro, che segna la fine di anni di registrazione delle esperienze dell’autore, spinge il lettore su un ottovolante psicologico. L’atmosfera densa e cupa delle immagini non si lascia andare, non si lascia prendere fiato, non concede un attimo di tregua. Con ogni pagina del libro, progettata in modo impeccabile da Aneta Kowalczyk, andiamo sempre più in profondità nei recessi della coscienza e del subconscio di ‘l’uomo che continua a perdersi, perde terreno sotto i suoi piedi, cade, ma passo dopo passo riacquista il senso dello spazio, prima raggiunge se stesso, poi riesce a uscire – nel mondo umano.’ Che cosa ha trovato lì? Chi ha incontrato? (Agata Pyzik)