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mónos — Vincenzo Pagliuca

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Vincenzo Pagliuca ha sviluppato il suo progetto setacciando l’intero Appennino meridionale italiano, dal Lazio all’Aspromonte. Ha cercato condizioni di luce precise, fotografando durante i mesi invernali e all’alba. L’inquadratura è ridotta all’essenziale; al centro, case solitarie immerse nell’ambiente naturale, che fungono da attrattive metafisiche. Queste case ai margini, spesso costruite senza alcuna ambizione, se non quella di essere presenti o occupare lo spazio della natura ai margini, architetture accidentali, dove l’atto fotografico inscrive relazioni, dimensioni, equilibri. Qui l’esplorazione visiva è seriale e sistematica, disegnando una geografia del Sud rigorosa e compositivamente controllata che evoca nel suo design lo stile della scuola tedesca.
Le sculture dell’uomo comune raccolgono segni e geometrie, si aprono alla soggettività e all’amplificazione mentale, una condizione panoramica che riflette un paesaggio topografico interiore. Il cemento dialoga con la terra, i mattoni e le lamiere dialogano con gli alberi e l’erba, le tegole e le finestre dialogano con i cieli slavati, la geometria delle case si fonde con le linee naturali, difficili da controllare. Queste case, nello sguardo prolungato e dialettico, una dopo l’altra, l’una con l’altra, costituiscono il luogo del sogno e della meditazione, il set per un B-movie che accende la possibilità di comprendere lo spazio e definire, pensare, esplorare la complessità dell’umanità e del suo territorio appropriato.

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Descrizione

fotografie: Vincenzo Pagliuca
testo: Giovanni Fiorentino

editore: Hartmann, 2022

dimensione: 22 x 26 cm
pagine: 64

edizione: 1
lingua: italiano, inglese

ISBN: 978-3-96070-094-4