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Gabriele Basilico scrive: “Quando andavo in questi porti mi sentivo come un segugio alla ricerca di cose che conoscevo già nella loro identità simbolica ma volevo conoscere anche nella loro oggettiva strutturazione fisica. L’esercizio dello sguardo è una forma di conoscenza. Io vorrei prolungarlo all’infinito. Poi mi accorgo che questo è sovrumano: però il piacere è quello di sentirmi all’interno di qualcosa che non ha fine”.
Dalla prefazione di Aldo Rossi:
“In questo libro Gabriele Basilico ha scelto come oggetto della sua ricerca l’aspetto più perduto e grandioso delle città moderne: il porto. Nelle grandi città di mare il porto è separato dalla città, come una presenza inquieta [……]
Italo Svevo in “Senilità” ha colto che il momento del dramma, cioè la sua conclusione, non poteva che avvenire nel porto. Era la stessa senilità che coglieva tutta l’Europa, come una malattia che l’acqua (madre dei commercianti) non poteva più risanare.
Direi che Gabriele Basilico ha cercato questa malata bellezza del porto risalendo da una Genova che crediamo di conoscere, fino ai grandi porti dell’oceano; così Genova appare, come essa è, in un clima nordico, straniato dal Mediterraneo, forse straniata da se stessa, straniata da qualsiasi cosa che non sia lo straniamento stesso di cui si è nutrito Dino Campana.
Ma da questa Genova straniata Gabriele Basilico risale ai porti dell’Oceano; e scopre una tipologia continua; vorrei dire che scopre un universo delle forme e dei luoghi che sembra staccarsi dalla terra per stare in quel limite geografico a cui noi tutti vorremmo partecipare.”
Description
fotografie: Gabriele Basilico
testi: Aldo Rossi, Roberta Valtorta
editore: Art&, 1990
dimensione: 24.5 x 26 cm
pagine: 135
edizione: 1
lingua: italiano
condizioni: usato, in ottime condizioni. presenta ex libris del precedente proprietario in seconda di copertina.