Nel 1977, Stephen Shore ha viaggiato attraverso lo stato di New York, la Pennsylvania e l’Ohio orientale, un’area nel mezzo del declino industriale che sarebbe poi stata conosciuta come la Rust Belt. Shore ha incontrato gli operai siderurgici che erano stati espulsi dal lavoro a causa della chiusura degli stabilimenti e ha fotografato il loro mondo improvvisamente fragile: fabbriche deserte, bar solitari, strade in declino e case decorate con amore. Attraverso queste immagini, si vede una prospera America centrale in bilico sul precipizio di un disastroso declino. La speranza e la disperazione allo stesso modo si nascondono irrequiete dietro le superfici delle vetrine dei negozi, degli interni domestici e le espressioni tese di coloro che si confrontano con il banco ottico 4×5″ di Shore.
Originariamente commissionato come servizio fotografico esteso per Fortune Magazine sulla scia di Walker Evans, l’indagine poliedrica di Shore ha acquisito rilevanza politica solo negli anni successivi. I sudditi di Shore, compresi i lavoratori, i leader sindacali e i membri della famiglia, avevano votato per Jimmy Carter l’anno precedente la sua visita; ora li trovava disillusi dal nuovo presidente, destinato a lasciare il partito democratico e diventare i ‘democratici di Reagan’. Attraverso le immagini immancabilmente avvincenti di uno dei maestri riconosciuti al mondo, Steel Town offre un ritratto coinvolgente di un tempo e di un luogo il cui significato per il nostro è sempre più urgente.