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Zingari, Rom, Sinti, Zingari…
Sono conosciuti con molti nomi. E da secoli attirano scrittori, pittori, musicisti e fotografi grazie al loro amore per la libertà, la vitalità, i colori, il nomadismo e, naturalmente, il loro costante disprezzo delle regole. Ma l’immaginario romantico
hanno portato alle arti ha ben poco a che fare con la realtà. La serie fotografica I figli dell’umile libertà di Mauro D’Agati prende in prestito il nome dal poema romantico Gli zingari (1827) dello scrittore russo Alexander Pushkin. Carico di percezioni del genere, con la sua curiosità e la sua macchina fotografica Mauro D’Agati è arrivato in un campo rom. Nel corso di 6 anni frequenta regolarmente i campi di Via Messina Marine, Foro Italico, Paternò e Favorita (Sicilia). Per sua stessa ammissione D’Agati era stato attratto dai campi rom, come molti altri fotografi prima di lui, perché i soggetti erano esotici e relativamente facili da avvicinare, il che li rendeva perfetti per l’osservazione a lungo termine. _Kateryna Filyuk
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Description
fotografie: Mauro D’Agati
testi: Kateryna Filyuk
editore: 89 books, 2021
dimensione: 16 x 30 cm
pagine: 110
ISBN: 979-12-80423-08-5
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