The gray line è il primo libro di Laura Rodari, ‘l’opera che nasce da sentimenti viscerali e malinconia’, come direbbe lei. Laura sussurra, a volte. Lo fa al tempo, ai pensieri, all’universo e ai suoi abitanti. La risposta è reciproca, reciproca nel profondo del corpo. I paesaggi si piegano sotto i suoi occhi, i volti si sgretolano, il tempo si evolve nella direzione opposta e la sua freccia si muove continuamente come l’essere più inquieto. The gray line è questo luogo tra passato presente e futuro, appena visibile, riconoscimento di assoluta solitudine. Sia l’origine che la fine, insieme alla luce, alla bellezza, alla gioia e alla morte. Da nessuna parte la vita è più visceralmente necessaria. il grembo è fragile, la distanza effimera, il consumo di una promessa latente, la nebbia, il no sentimentale, l’accordo di morte, la chiave dei sensi la mancanza di linguaggio, il suo, dopo di lei. il grembo è fragile quando è vuoto, la presenza eterea, il tempo produce sussulti sul sudario dell’eternità, lo spessore, la densità, qui quasi mai più uomini e donne che camminano, l’oscurità che portano, battendo gli anni intravisti avanti finché non sono, tu Madre, il fioco e il debole, i fiori nel tuo giardino odorano, sono morti e rifioriscono, muoiono e fioriscono sempre.