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Pietre. Perché abbiamo la tendenza a raccoglierle da terra? Perché ci piace gettarle nell’acqua? E perché molte persone le portano a casa come souvenir? Ci sembra di voler connetterci alla terra in questo modo, o forse anche all’eternità. È proprio questa connessione che Claudia den Boer stava cercando quando raccolse pietre nel Sahara marocchino, negli altopiani tibetani, intorno al misterioso Montserrat in Catalogna e nel possente Caucaso georgiano. In questi luoghi, la pietra e la montagna diventavano una cosa sola per lei. Una volta a casa, ha intrapreso un secondo viaggio, ma questa volta all’interno dei paesaggi dei suoi negativi analogici. Zoomando sulle immagini che aveva realizzato in precedenza, ha guardato di nuovo ciò che aveva già visto, scoprendo nuovi paesaggi. Den Boer in fotografia indaga l’esperienza di scala, prospettiva e spazialità attraverso una varietà eclettica di immagini di montagne, rocce e pietre. Il tempo, la luce e la distanza determinano l’esperienza di qualcosa di massiccio come una montagna, ma si può scoprire l’espressione di una montagna anche in un close-up o o addirittura in una singola pietra? La diversità delle sue immagini mostra quanto possa essere mutevole la nostra visione di un oggetto apparentemente statico.
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Description
fotografie: Claudia den Boer
design: Rob van Hoesel
editore: The Eriskay Connection, 2020
dimensione: 23.5 × 31.3 cm
pagine: 120
lingua: inglese
edizione: 1
tiratura: 500
ISBN: 978-94-92051-55-4